top of page

(1993) ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI

L’Arlecchino, nel vasto panorama goldoniano, è l’unica opera scritta per divertimento, senza intendimenti professionali e collocabile a metà tra la Commedia dell’Arte e le nuove commedie “di carattere”. L’allestimento si muove secondo alcune direttrici fondamentali: da un lato ripropone il mondo della Commedia dell’Arte in modo storicamente fondato, in cui la vivacità del ritmo, l’intreccio e la suspence vengono salvaguardati insieme con i lazzi e le situazioni comiche, in un allestimento proprio da teatrino delle marionette, all’interno del quale trovano perfetta collocazione anche le maschere; dall’altro si dà risalto all’evento teatrale in sé, allo spettacolo in quanto tale, in cui la recitazione, la tecnica, le invenzioni, sono struttura portante e quasi primaria rispetto al fatto narrato.


AUTORE Carlo Goldoni ​ REGIA Alberto Bronzato​ ​ MUSICHE ORIGINALI Giannantonio Mutto ​ PERSONAGGI E INTERPRETI Pantalone de Bisognosi - Tiziano Gelmetti Clarice, sua figlia - Giulia Triberti Dottore Lombardi - Valeriano Benetti Silvio, di lui figliolo - Andrea Di Clemente Federico Rasponi, poi Beatrice - Barbara Maggiolo Florindo Aretusi - Fiorenzo De Togni Brighella - Ermanno Regattieri Smeraldina - Virna Panarotto Arlecchino - Alberto Bronzato Un servitore - Enzo Forleo Un servitore - Renato Baldi ​ Scenografie: Graziano Coltri Fondali Dipinti: Laura Mori Costumi: Luciana Martini Luci: Enzo Antolini Fonico: Debora Lerin Maschere: G Clanetti - Venezia

GALLERIA FOTOGRAFICA

bottom of page