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ISOLINA

“Donne veronesi, spose, madri, figlie, sorelle che avete provato tutto il ribrezzo che si possa provare di fronte alla infamissima profanazione che viene sputata sui resti insepolti della povera Isolina, sappiate non dimenticare, sappiate ricordare.”
(Verona del Popolo 17 febbraio 1900)

Verona. Gennaio 1900. Isolina Canuti, 19 anni, viene uccisa e il suo corpo tagliato a pezzi. I poveri resti vengono chiusi in sacchi e gettati in Adige e ritrovati qualche giorno dopo da due lavandaie sul greto del fiume.

La vicenda ha, all’inizio, un’eco nazionale sui giornali e perfino nelle aule di Montecitorio: si vuole sapere tutto sul caso della “donna tagliata a pezzi”.

Poi più nulla. Le prove vengono distrutte, il caso viene insabbiato.

Non si possono toccare gli intoccabili.

Isolina non avrà mai giustizia.

Delitto senza castigo per il colpevole, mai condannato.

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